Shareef Sarhan – PORTFOLIO 2017
Basel El-Maqousi – PORTFOLIO 2017
Leggendo tutto d’un fiato il catalogo di Windows from Gaza si è palesata una consapevolezza, spesso purtroppo sopita, della situazione estremamente difficile, dura e dolorosa in cui versano gli abitanti della Striscia.
Un’iniziativa, resa possibile anche con il supporto del comune di Napoli e del cittadino palestinese Omar Suleiman, che risiede e opera in città da molti decenni, dal 24 maggio fino al 6 giugno, alla chiesa di san Severo al Pendino, via Duomo 286, presenta le opere degli artisti Majed Shala, Basel El Maqosui-Visual Arts e Shareef Sarhan del gruppo Shababik.
I dipinti per me sono bellissimi, hanno una forza ed un’energia uniche. Non corrispondono ai canoni della pittura contemporanea main stream delle gallerie newyorchesi o di Berlino o di Parigi o di Tokyo o di Pechino, sono altro. Naturalmente questo rende complicato la diffusione sul mercato, che, a qualunque livello, alto o medio, vuole vedere cose strane, astratte, o citate dai critici in o esposte nella fiera di Basilea. Questo è lo stesso risultato che un post capitalismo e una ferocia dei prepotenti hanno prodotto, rinchiudendo gli abitanti di Gaza in uno staterello prigione. Fuori dalla Striscia si fa festa, si spendono vagonate di miliardi di euro/dollari per un’opera, per quanto titolata. Come purtroppo avviene in molti altri luoghi del medio oriente.
Si fa fatica a seguire con la mente, col cuore e con azioni più o meno utili tutto quello che accade. E’ un controsenso, è una forma di tirannide, è una violenza nuda e cruda.
Comunque l’arte rompe i confini, e, anche se immersi in una realtà troppo presente e lucida, anche se sulle orme delle avanguardie del novecento che emergono evidenti dai loro lavori, in Majed, Basel, Shareef e tanti altri, la raffigurazione di un’ immagine, di un volto, di una strada, di un villaggio, di una scritta diventano immediatamente qualcos’altro che, visto in controluce, è voglia di vivere, di conoscere, di viaggiare, di colorare il mondo, di comunicare una presenza, di attirare sguardi, di insegnare qualcosa di grande a chi è oltre quel confine.
Bisogna solo seguirli ed essere in qualche modo di supporto.
La mostra promossa da Fotografi senza Frontiere, dal Centro culturale Vik Gaza, dalla galleria Shababik Windows from Gaza for Contemporary Art e con l’amichevole partecipazione di Andrea Camilleri, responsabile del progetto Sergio Lo Cascio.
FSF ONLUS è la sigla di fotografi e professionisti che creano laboratori permanenti in aree limite del mondo.
Dal 2010 FSF con WFG conducono laboratori di fotografia e giornalismo rivolta ai bambini della Striscia.
Gaza è una terra di 40 km x 10 km chiusa tra Egitto ed Israele (leggo da catalogo), ma è immensa.
31/05/2017