la gioia

La gioia

Uno spettacolo di Pippo Delbono

28 marzo/2 aprile

teatro Mercadante Napoli

si era un po’ bloccata la voglia di recensire gli spettacoli teatrali. Forse altri pensieri si erano frapposti. Idee di progetti che non riescono a decollare, di intese difficili da costruire, di pensieri sfuggenti.

Ma l’incontro con lo spettacolo di Pippo Delbono è stato un fuoco d’artificio, un’esplosione di umanità, sincerità, semplicità, empatia. Quasi disarmante. Tanta eccellenza esposta senza paure, senza narcisismi.

Uno spettacolo ricco di fiori e di silenzi, di lutti e di canti, di danze e di girotondi circensi. Luci e stracci.

Bobo’. La sua creatura del cuore, tirato fuori dal manicomio di Aversa tanto tempo fa, nel 1995. Anima santa e nume ispiratore. Senza voce articolata e carico di significati. Equilibrio tra senso e vacuità. Amico fraterno e angelo della scena.

In giro nel mondo in tournè da un capo all’altro del pianeta, Bobò, lo abbiamo visto sempre a suo agio. A indicare, scarnificando tutto lo scarnificabile, perfettamente al centro del vero esserci.

La gioia, ma dov’è la gioia, ma dov’è la gioia.

Pippo ci parla chiuso in una gabbia dove comincia il cammino. A ripetere con una voce diaframmatica e leggermente rauca sembra un’improvvisazione.

Scene sul palcoscenico e scene in platea, senza sopra e sotto, chi dirige e chi esegue. Chi parla e chi ascolta. Senza voce espressa il pubblico parla. Sente una forte pulsione di vita e di morte. Confonde al di qua e al di là, incurante che ci sia il bene e il male. Il dolore o la ricompensa o la punizione.

Incurante perché è dentro tutto questo e non vuole più tornare indietro.

Si va avanti. Si va avanti qualunque cosa ci sia.

Lo spettacolo più bello da anni.

Un rituale liberatorio.

I fiori del fleuriste Thierry Boutemy inondano, ci inondano. Di Bobò ascoltiamo il miagolio amoroso. Lo onoriamo con i profumi ed i colori della natura. E tutti senza respirare partecipiamo a questa cerimonia bella, non ce ne potrebbe essere una più bella.

Qualcuno accanto ha sussurrato, lui è così. Quando questa estrema sintesi raggiunge chiunque, allora si conosce il ritmo. Il ritmo dei sogni e della vita. Il ritmo del cuore, dell’amore del cuore.

Le barriere della ragione abbattute, insignificanti. I grovigli della logica ridicoli marchingegni dell’inganno. La festa è sempre. Si trova ovunque si voglia.

I sacchi di stracci polverosi e le tante barchette di carta sono un viaggio verso la terra migliore. La terra di tutti. La terra è di tutti. Nessuno la possiede.

Delbono non ci lascia soli. Lascia soli i poveri dentro. Li lascia alle loro meschinità e non giudica. Lascia che si giudichino da soli.

vera vita gioia

Napoli, 3 maggio 2023

Gioia

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