deep blue

In via port’alba 30 a Napoli, abbiamo trovato il TRAM, teatroricarcaartemusica,. Ricordo quando le parole si scrivevano tutto attaccato, come nel tedesco. In alcuni casi è gradevole, come in questo, in altri diventa voler essere creativi per forza, e non è questo.
Un modo professionale di fare teatro, un off broadway in una città che il teatro lo ha inventato, che di teatro si nutre.
Abbiamo incontrato Deep Blue, dai manifesti per strada, tratto da Sunset Limited di Cormac McCarthy con la regia di Alberto Mele e Marco Montecatino, con Antonio Buonanno e Pietro Tammaro.
Il luogo, il testo, l’ambiente, la scena, la recitazione, il testo ci hanno convinto subito.
Black and White entrano in una stanza e alle loro spalle la porta viene sigillata per evitare che ci sia una benchè minima supposizione di fuga. Odore di caffè fatto sul serio e pochi oggetti, in una camera spoglia e povera, qualificano un realismo di periferia americana dove comunque si è ragionato sul senso dell’esistenza. Un libro unico, la Bibbia.
In essa è deposta ogni sostanziale domanda del signor Black, che affannosamente, energicamente, enfaticamente, ma onestamente, cerca di attrarre in una serrata sequenza di sermoni il suo possibile nuovo amico, se non fratello.
Non va.
I due mondi, l’estremamente laico e l’estremamente credente, o comunque convertito, si affiancano con molta sincerità, ma non si mescolano.
Finisce con una separazione dolorosa per entrambi e con un grande turbamento per noi che ci aspettiamo proprio questo dal teatro: un contatto carnale con le nostre paure e le nostre oscurità. Mc Carthy è bravo in questo ed anche i nostri attori.

Vera Vita Gioia

Napoli 18/1/2020
Ore 17,37

Gioia

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