apologia

Dal 28 gennaio al 2 febbraio 2020 al Mercadante di Napoli, tratto da un testo di Alexi Kaye Campbell va in scena Apologia, uno strepitoso testo tradotto da Monica Capuani, con la regia di Andrea Chiodi.
Una recitazione dura ed ironica di Elisabetta Pozzi, nei panni di Kristin Miller, una donna colta e di successo che affronta, nonostante forse una splendida vita già vissuta, i veri insuccessi dell’esistenza: il fallimento delle ideologie rivoluzionarie degli anni ‘60, una maternità affrontata con un piglio apparentemente libertario, le relazioni amorose controverse e deludenti ormai alle spalle. Il doloroso rapporto con i due figli, entrambi lontani e delusi da una madre disattenta e autoreferenziale, viene elaborato lungo tutto il percorso dell’opera, che diviene uno sforzo, una vera fatica per tentare di far emergere le verità nascoste, i veri traumi, ma soprattutto i fraintendimenti, lasciati scorrere negli anni, senza comprenderli, affrontarli, analizzarli. I sensi di colpa ed i vittimismi delle tre creature, circondate da affettuose e bizzarre compagnie, come un caro amico e le due compagne dei figli, che diventano gli elementi di critica, la diversità che tenta di far spurgare gli ascessi della sofferenza, con spinte, provocazioni, parole terapeutiche, ma forse inutili, sono i veri protagonisti della piece.
Le pene sono già rapprese, non esistono palliativi o cure. Qualche accenno ad una comprensione meno infantile, a cui forse seguirà una probabile elaborazione. Sì, si accenna ad una speranza compressa, ma si procede comunque a percorrere ciascuno i propri sentieri, palesando che non certo i rapporti di sangue possono ergersi ad esempi di benessere e garanzie di solidità. Sono il territorio delle costrizioni in cui si formano personalità nevrotiche, che annaspano per tentare di cancellare una storia che non si può dimenticare, quella all’interno di una narrazione esistenziale molto, ma molto coercitiva, il cui peso costringe ogni individuo a trascorrere tutto il tempo dell’esistenza a tentare di individuare una via di fuga più leggera.
I tre personaggi cardine della storia sono in quel potenziale incrocio.

vera vita gioia

5 febbraio 2020

Gioia

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