piazza degli eroi

Piazza degli eroi

di Thomas Bernhard

regia di Roberto Andò

 

Teatro Mercadante, Napoli, 20/31 ottobre 2021.

 

E qua entriamo in un mondo di profondità storica, oltre che filosofica. E’ del 1988 il testo Heldenplatz, di Bernhard, che viene ritenuto il suo testamento. Mai rappresentato, oggi viene messo in scena, a partire dal Mercadante, con la regia di Roberto Andò.

E’ un racconto denso e illuminato, un manifesto del tempo in cui veniva scritto e, direi, del tempo a venire.

Un suicidio di fondo, del matematico Joseph, fratello di Robert, Carpentieri, che aveva posto una pietra tombale su un disagio profondissimo dei due fratelli di fronte ad un atteggiamento antisemita sempre estremamente vivo tra il popolo austriaco, che, proprio sulla heldenplatz aveva inneggiato, al tempo, all’accordo di Hitler con la Germania.

Robert commenta la sua morte in vita dopo il suicidio del fratello e in qualche modo esprime un disgusto verso un bigottismo della gente, dei politici, del sistema, della stessa famiglia di Joseph.

La storia diventa fascinosa e importante. Si affrontano temi: vecchiaia, solitudine, indifferenza al sistema, sdegno per la politica uguale a se stessa sempre, alla famiglia senza entusiasmi, alla ripetitività degli schemi ideologici che conducono ad un nulla di fatto, alla morte stessa, sia essa avvenuta o semplicemente simulata in una vita ormai spenta.

Bello il monologo di Carpentieri dell’ultimo atto, che fa da contrappunto al monologo della signorina Zittel, Imma Villa, del primo atto, in cui lei, appunto, parla ininterrottamente, in modo nevrotico controllato, della morte del professore, mentre stira abiti e camicie che vengono accuratamente ripiegate e riposte nei bauli in partenza per Oxford, dove, presumibilmente Joseph si sarebbe trasferito.

La Zittel è presente, è una memoria storica, sia della famiglia, dove era governante, sia del tempo e dell’evoluzione dei destini della famiglia. Lucida e distaccata, ricorda e accetta quello che la aspetta. Non si scandalizza del suicidio, non rimpiange. Tira diritto e capisce che ha dei privilegi. Almeno di non essere stata considerata un imbecille dal suo professore, al pari di Robert ed a differenza di tutti gli altri e di tutto il resto del mondo.

Una bella lezione di analisi e di distacco. Questa heldenplatz. In un tempo, oggi, in cui quasi tutto è superficie.

 

 

vera vita gioia

 

1 novembre 2021

 

 

 

 

 

 

 

Gioia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *