le conseguenze

E proprio di questi giorni una riflessione pressante sulla tematica delle conseguenze. Siamo spaesati, almeno quelli tra noi che alcuni decenni orsono si sono appassionati al cambiamento.

Ci sono due tendenze abbastanza nette che definiscono il tema delle conseguenze. La prima è l’assuefazione. Questa mollezza ignava ed indifferente che affida alla sorte tutto nella propria vita, sia gli eventi pubblici che quelli privati. Una noiosa acquiescenza che, in definitiva, fa lavorare gli astuti per te, li incoraggia ad intrappolati nei loro piani meschini, siano essi personali o collettivi.

E tu arrivi a vivacchiare in un fatalismo che tutto è meno che una conquista spirituale: è l’assoggettamento ai voleri altrui. Esempi illustri i fallimenti esistenziali, lavorativi e sentimentali, una condanna perenne sulle proprie spalle ed un lamento costante sulla grande sfortuna in cui sei inciampato. Nota dolente è la nascita e l’imperversare di “parentesi” politiche devastanti come trump, brexit, m5s. Furbastri ipocriti che hanno affidato al web o anzi hanno usato il web per fondare strategie, creare influenze, schiacciare la cultura dei lumi, in definitiva manipolare con inganni gli assuefatti che difendono, debolmente ma ottusamente, tutte le proposte snocciolate come oneste, innovative, democratiche.

La conseguenza di tutto questo è la perdita.

La seconda tendenza sempre sul tema delle conseguenze è l’attivismo, la vigilanza, l’attenzione.

Sembra una pratica da illusi, ma non lo è mai stata. I grandi uomini illustri l’hanno percorsa senza esitazioni, alcuni sino all’eroismo. Hanno inventato la ruota, il fuoco, il pensiero, la società democratica vera, l’arte, la cucina, la buona medicina.

Hanno trasformato un’idea pratica in un ideale. Hanno trasformato un ideale un’idea pratica.

Discutono e comunicano, accettano il dialogo e difendono la parte buona. Sono donne che perseguono l’autonomia senza ricorrere ad un mascherato maschilismo, sono uomini che si sono posti domande sul potere e sul genere e le affrontano senza infantilismi.

Votiamo per i cambiamenti e non abbiamo timori di essere superati da una migliore generazione, da una migliore etnia, nel caso ci sia.

La conseguenza di tutto questo è la vita.

 

1/12/2016

 

Gioia

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