infantili alla riscossa

mi piacerebbe saper raccontare queste sensazioni sociologiche da tecnico, ma lanciamo una riflessione che poi i “tecnici”, si spera non strumentalmente, potranno dettagliare.

partiamo dalle faccende di casa: quotidianamente, e ormai abbiamo perso il conto e la contezza dei micromutamenti di posizioni, emiliano,   governatore un pò sovrappeso della regione puglia, che è per metà la mia regione di appartenenza, ma preferisco la mia metà campana nettamente, minaccia di diventare il segretario del pd, che paura. un continuo tuonare che vuole il congresso, naturalmente le dimissioni di renzi, e vuole essere votato, anzi è sicuro quasi quasi di farcela, ma se la deve vedere con speranza, che si sposta tra posizioni grilline, minoranza dem e chissà cosa e sicuramente sa di farcela lui a diventare segretario. nel frattempo il paterno cuperlo consiglia fraternamente a renzi di dimettersi e sommessamente lo fa anche richetti, mente bersani, un pò defilato e d’alema, in grande spolvero,  lanciano lingue di fuoco tra scissione “consenso” e ulivo 4.0, alimentato dal prode prodi.

non commentiamo l’evento grillo/raggi, che non ha bisogno di commenti, ma solo di una struggente passione per le fictions tv, sia nostrane che transoceaniche, fatte di trhilling, intrighi, qualche emozione amorosa e brame di potere. chiediamo ad uno sceneggiatore di farne una buona trama.

ho perso qualche passaggio? ah sì, renzi, che è una persona perbene e un politico carismatico, seppur con alcuni errori marchiani a suo carico, li guarda allibito e cerca di adattarsi, per sopravvivenza allibita, sicuramente per amore del comando, ma anche perchè è stato l’unico finora, nelle nostre brevi lunghe esistenze, a compattare un’immagine della nostra nazione  agli occhi del mondo e farla sembrare immagine di un paese unito e con un progetto unito. ci vorrà tempo e tante ricuciture ed analisi, ma sarà il solo a ridarci una statura ed io mi schiero sin da ora per questa sua prossima possibilità, lasciando la cage aux folles al suo  infantilismo incontenibile.

lontano, ma mai troppo, kim jong-un, leader sanguinario nordcoreano 33enne al potere dal 18 dicembre 2011,  di cui non sentiamo parlare da qualche giorno, è uno degli esempi più avvincenti della lista degli infantili terrificanti, http://www.huffingtonpost.com/2014/04/28/north-korea-rumors_

in romania, il premier sorin grindeanu ritira il decreto salvacorrotti credendo, ingenuamente, che il popolo, che aveva votato psd per una ricchiesta di maggiore giustizia sociale e per non mettere a repentaglio la permanenza della romania nella ue e nella nato, avrebbe accolto questa tremenda legge a protezione di centinaia di esponenti politici indagati, http://www.repubblica.it/esteri/2017/02/06/news/romania_governo_decreto_salva_corrotti_protesta-157678325/.

tra i personaggi maggiormente infantili, nella recente cronaca e molto, ma molto criticati per la sua pericolosità ed instabilità comportamentale, c’ è sicuramente “the donald”. colpisce una cosa bizzarra. lui ha due first ladies: melania e ivanka, rispettivamente moglie e figlia del tycoon. una volta ne trasporta una, un’altra l’altra. dipende dall’ufficialità e dal grado di impostazione intellettuale che viene richiesto alla sua accompagnatrice. non si sa quale delle due sia più dell’altra e in cosa. comunque entrambe si esibiscono in tacco 12 e abito fasciante. le donne trump sono così. saranno l’immagine del femminile nei prossimi anni e le ragazze americane con qualche imperfezione sono “fuori”, come in “the apprentice”. i nostri segni del tempo, che noi umane umaniste amiamo come relazione con la bellezza interiore, sono messi al bando e assisteremo, da oltre oceano,  oltre che al muslim ban ed alle soppressioni di ogni progresso intrapreso da barack obama, anche al normal woman ban.

a vedersi se the donald ci riuscirà.

 

6/2/2017

 

Gioia

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