xi jinping, trump, erdogan,obama e may

l’ho visto e lo rivedrò. l’ho visto a pezzi e lo rivedrò a pezzi, l’ho visto da sola e lo rivedrò da sola e spero anche in compagnia, il doc “domani” di cyril dion, autore e regista impegnato in lotte sociali e melanie laurent, attrice, che partono dalla francia, dopo aver letto un articolo su nature nel 2012, in cui si prospettava la fine della specie umana entro il 2100, e vanno ad indagare sulle possibilità di scelte alternative che già sono disseminate sul pianeta. esperienze che cyril e melanie vanno a classificare in: agricoltura, energia, economia, democrazia ed istruzione.

oggi, riflettendo sulla rassegna stampa, scorsa rapidamente, e dopo aver visto “domani” qualche giorno fa, mi è sembrato di comprendere meglio le traiettorie che collegano cinque tra i principali protagonisti della scena politica del  momento e chi di loro ha compreso il messaggio della catastrofe planetaria e chi no.

naturalemnte obama ci ha provato e, seppur sottovalutando gli amici nemici, ha lanciato un segnale che, avendo contro il congresso e molta parte di un’america affranta e preda di propagande social, abbandona il paese ad un signore rifatto ed autoritario, che chiude confini, idee e dollari e tende un braccio al signor putin ed al signor erdogan per stabilire nuovi spazi  di confini, idee e dollari e forse anche un bel numero di trump towers sparse tra la russia ed il medioriente, scavalcando la meravigliosa europa, tranne l’isola della signora may, che ne coglie tutte le opporunità: tra anglofoni ci si capisce meglio…

xi jinping ci sorprende e a davos parla di globalizzazione, bellezza, condivisione e circolazione di capitali. pare che voglia dire che la lezione di obama non è finita qua e lui ne coglie la staffetta. pensa che circa due miliardi di cinesi siano un numero sufficiente per spaventare trump, erdogan, putin e assad e se la cina si decidesse a darsi una regolata sugli human rights, potrebbe difendere la globalizzazione economica su base redistributiva e democratica. se ci fosse veramente una forte volontà originata da quella gran parte di asia, che sgomenta il resto del mondo per la sua velocità di crescita e la sua imponenza demografica, si potrebbe creare una connessione con le intrepide, solide e rassicuranti avventure citate in “domani” e si andrebbe a fondere un’economia globale più giusta con la forza e la poeticità di esperimenti non più solo avventurosi, ma vere e proprie operazioni efficaci e consolidate.

 

17/1/2017

 

 

Gioia

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